Questo post avrebbe dovuto chiamarsi “addio Monti” ed
esordire con addio Monti sorgente di spread tasse ineguali ed elevate al cielo se non fosse per un messaggio.
Un sms che dice che una tua amica che stava combattendo
contro il tuo stesso male ci ha lasciato.
Basta un messaggio, uno stupido messaggio per comunicarti
queste cose e farti sprofondare in uno stato d’inquietudine e per rovinare la
giornata. Un messaggio arrivato mentre sei dal parrucchiere basta a tagliarti
le ali e a farti cadere dal mondo fatato che ti sei costruito. Una sorta di
bolla utopistica in cui potersi isolare quando le cose non vanno bene. Per mettere
la testa sotto la sabbia e farsi scivolare sopra tutte le preoccupazioni. Però i mondi fatati
non sono veritieri. Essi nascondono il reale e fanno finta di non vedere.
Non vedere però non è la soluzione. Far finta di niente non
risolverà le cose. Anzi. farà solo peggiorare il tutto.
Mi ricordo l’ultima volta che ho avuto la fortuna di vederla.
Tutti e due nell’ambulatorio dell’ospedale a fare la chemio. Solo che la mia non
ha troppi effetti collaterali. La sua sì. Così è sdraiata nel letto che dorme. Io
ho finito. Passo a salutarla. Suo papà la sveglia per farmela salutare. Un solo saluto fugace. vado e lei torna a
dormire. Così attimi di sconforto rimproverandomi di averla svegliata. Attimi solo ora rivalutati. Attimi in cui
ho potuto godere per l’ultima volta del
suo grande sorriso. Sempre sorridente nonostante le avversità. Sempre. Attimi che
mi porterò sempre nel cuore.
E mi dispiace non
averla potuta salutare un’ ultima volta sempre in ospedale per timore di essere
più un disturbo che altro. Credo che lo rimpiangerò per sempre. Occasione fuggita via che non potrà tornare
indietro. Mai più
Ora sarà sicuramente in un posto più bello ma resterà sempre
dentro di me. Un grande esempio per
capire sempre che bisogna andare avanti , sorridere alle difficoltà per
imparare, diventare grandi, migliorarsi e ad accettare le novità con
entusiasmo.
Però ora si deve andare avanti. Anche lei lo avrebbe voluto.
il suo breve passaggio su questa terra non è stato vano. Ha
insegnato a tutti a guardare avanti e a non farsi rubare la vita dalla
malattia.
Voglio però ricordarti
com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi
Ciao
Gabriele che cosa terribile! Ieri è' stato tristissimo essere li a fare il progetto mentre lei non c'era più. La ricorderemo per sempre!
RispondiEliminaFederica
Eh, succede. E' una cosa orribile, ma succede. Fai la chemio, incontri persone con cui dividere il cammino, poi non le vedi più. Qualcuna perchè ha finito i suoi cicli, qualcuna perchè i cicli non le sono serviti a vincere. E' dura, è cruda, ma è la realtà, fa parte di questa orribile cosa che è il percorso oncologico, che non è fatto solo della tua malattia, ma anche di quella di chi la vive come te. Soprattutto quando ad una di queste compagne di strada ti affezioni particolarmente, la sofferenza è atroce. A me è successo due anni fa. In un anno di flebo ne ho incrociate tante di persone seduta in saletta, ma lei era lei, era la vita in persona, era la voglia di vivere. Piango ancora al ricordo della mia compagna di chemio, ma anche di risate e di ottimismo in un reparto in cui in teoria non dovrebbe esserci niente da ridere, mentre lei rideva a voce alta in faccia alla malattia che la stava inghiottendo. Tenere nel cuore quanto di bello abbiamo imparato da queste persone credo sia la cosa più bella che possiamo fare.
RispondiEliminaUn abbraccio Gabriele.
Un abbraccio forte forte
RispondiEliminaLettrice quasi silenziosa
ti abbraccio molto. solo questo. grazie per il tuo coraggio.
RispondiEliminaEsprimi cosi bene ciò che provi che mi fai piangere... Ti sento tanto vicino
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